Mappa paese delle fiabe Roccalvecce

MURALES di Roccalvecce “Il paese delle fiabe”

Sant’Angelo di Roccalvecce (VT) IT

il paese delle fiabe un nuovo murales ispirato alla favola del Fagiolo magico

 

Viterbo – 30 settembre 2020
Tra Celleno e Sant’Angelo di Roccalvecce nasce un nuovo murales firmato Stefania Marchetto, in arte SteReal, ha preso vita  a Sant’Angelo di Roccalvecce, il piccolo borgo della Tuscia conosciuto come il paese delle fiabe, rivitalizzato negli ultimi anni grazie all’omonimo progetto di street art dedicato al mondo fiabesco e alla letteratura fantastica.

Si tratta di una piccola frazione del Comune di Viterbo, che non arriva a 200 abitanti, paese rurale nel quale è possibile visitare anche un piccolo museo contadino.

Nel 2017 nasce l’idea di un progetto artistico per ridare vita al borgo, trasformando il paese in uno spettacolare museo delle fiabe a cielo aperto.

Il primo murales realizzato, che inaugura il progetto, è “I bambini scoprono la favola di Alice”, di Tina Loiodice, artista romana.

Il murales della favola di Alice nel paese delle meraviglie misura oltre 70 metri quadrati, ed ha comportato una complessa progettazione prima della sua effettiva realizzazione, avvenuta poi in dieci giorni, dal 27 novembre al 6 dicembre.

Altri rappresentanti della Street Art hanno poi dato vita a numerosi altri murales, raffiguranti numerose altre fiabe. Daniela Lai, Lidia Scalzo, Stefania Capati, Cecilia Tacconi, Isabella Modanese, Gabriel Decarli.

Attraverso un percorso a piedi che si snoda per l’intero paese, è possibile fantasticare davanti ai bellissimi murales (ma anche installazioni, ceramiche e altro) raffiguranti le fiabe e leggende più celebri, senza dimenticare la storia e le tradizioni locali. Grandi o bambini, si vive in un sogno, e si resta affascinati dalla vivacità dei colori, dalle dimensioni, dalla ricchezza e accuratezza dei particolari.

Ad oggi la mappa prevede 37 murales: alcuni dei quali, Pinocchio e il volo di Civita, Il collo di bottiglia, Pinocchio, Pinocchio irriverente, Le fate di Avalon, Alice nel paese delle meraviglie, C’era una volta…, La spada nella roccia, La bambina e il cantastorie, Il brutto anatroccolo, La fiaba del passato, Gli Gnomi dei Grimm, Il Piccolo Principe, Peter Pan (in corso di realizzazione), La piccola fiammiferaia, Don Chisciotte, Hansel e Gretel, Peter Pan e La fabbrica di cioccolato di Tina Loiodice, Il libro della giungla e I musicanti di Brema di Rame13, Alì Babà e i Quaranta Ladroni di Isabella Modanese e Il giro del mondo in ottanta giorni di Cecilia Tacconi, più il quadretto finale di Hansel e Gretel (Modanese-Tacconi, stavolta in tandem), fino all’ultima creazione del Fagiolo Magico di Stefania Marchetto.

Non dimenticando un po’ di storia l’abitato di Roccalvecce ha origini antichissime.
Sicuramente fu un insediamento Etrusco come dimostrano i ritrovamenti in tutta la zona circostante di tombe risalenti al VIII e al VII secolo a.C. per diventare successivamente un “castrum romano” come testimoniano le tracce di opus reticulatum presenti nelle fondamenta del castello.
Durante tutto il 1200 e gli inizi del 1300 il castello fu proprietà di vari Signori, il più famoso tra questi, Ponzio, fu un condottiero agli ordini della nobile famiglia Monaldeschi di Bagnorea (l’attuale Bagnoregio). Dopo circa 100 anni di alterne vicende e scontri tra condottieri di ventura il castello divenne proprietà della potente famiglia Viterbese dei Gatti. Nel 1498 5/6 del castello passarono in mano a Giulio e Ottaviano Colonna, Patrizi romani, e il restante un sesto a Francesco Chigi, nobile Senese. Nel 1555 Camillo Colonna, figlio di Ottaviano, lo cedette ad Alberto Baglioni i cui figli, Vincenzo e Paolo, trovatisi in gravi difficoltà economiche, nel 1642, furono costretti a vendere a Prospero Costaguti, patrizio genovese e cittadino romano. Successivamente nel 1685 Giovanni Giorgio Costaguti acquistò il rimanente 1/6 del castello ancora di proprietà della famiglia Chigi. Da allora fino ad oggi il Castello di Roccalvecce è sempre stato proprietà della famiglia Costaguti.

 

Castel Cellesi e Vetriolo

Castel Cellesi e Vetriolo sono due piccole frazioni di Bagnoregio, sconosciute ai più rispetto alla famosissima frazione di Civita, ma che si stanno dando anch’esse da fare per la realizzazione di un progetto di riscoperta e crescita turistica che coinvolga e invogli i visitatori di Civita a spingersi nell’entroterra.

Inquadrati nell’articolato progetto del Festival Retrottanta, di Carlo Cozzi e Mirco Delle Cese, in collaborazione con il Comune di Bagnoregio, i murales di Castel Cellesi e di Vetriolo raffigurano i più famosi cartoon giapponesi degli anni ’80. Il piano prevede inoltre dei murales anche per il centro storico di Bagnoregio.

Realizzati da Paolo Corriere, al momento sono tre a Castel Cellesi e tre a Vetriolo, e rappresentano alcuni dei personaggi più amati da almeno un paio di generazioni.

Passeggiando per Castel Cellesi ci capiterà di imbatterci in Lupin, in Pollon e in Mazinga, mentre a Vetriolo ci attendono Heidi, Sampei e Holly e Benji.

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